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dai GIORNALI di OGGIIL CASO. Dopo le anticipazioni di Repubblica sul rientro dei capitali Il PD: "Condono che nessuno in Europa concepirebbe". Il governo smentisce E' scontro sullo scudo fiscale "Così si distrugge la civiltà" ROMA - E' bufera sullo scudo fiscale. Dopo le anticipazioni di Repubblica sulla bozza di articolato intitolata "Emersione di attività detenute all'estero" - preparata dagli uffici del ministero dell'Economia, e attualmente sul tavolo di molti esperti e operatori - le opposizioni sparano a zero. Palazzo Chigi e via Venti Settembre, invece, negano: "False notizie", dice il Tesoro; "destituite di fondamento", aggiunge la Presidenza del Consiglio. 2009-07-13 |
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-07-13 IL CASO. Dopo le anticipazioni di Repubblica sul rientro dei capitali Il PD: "Condono che nessuno in Europa concepirebbe". Il governo smentisce E' scontro sullo scudo fiscale "Così si distrugge la civiltà" di ROBERTO PETRINI E' scontro sullo scudo fiscale "Così si distrugge la civiltà" ROMA - E' bufera sullo scudo fiscale. Dopo le anticipazioni di Repubblica sulla bozza di articolato intitolata "Emersione di attività detenute all'estero" - preparata dagli uffici del ministero dell'Economia, e attualmente sul tavolo di molti esperti e operatori - le opposizioni sparano a zero. Palazzo Chigi e via Venti Settembre, invece, negano: "False notizie", dice il Tesoro; "destituite di fondamento", aggiunge la Presidenza del Consiglio. Ma all'interno della maggioranza è in atto un confronto sotterraneo sull'opportunità di contemplare nel provvedimento anche una sanatoria di reati come il falso in bilancio e la bancarotta. Decisiva, in questo senso, la settimana che inizia oggi. I sette articoli dell'emendamento destinato ad atterrare per via Parlamentare sul decreto anti-crisi, elaborati con il contributo dell'Agenzia delle Entrate, descrivono chiaramente il piano allestito, a tutt'oggi, da governo e maggioranza: due aliquote, fondi pro-Abruzzo, "esclusione di punibilità" per una serie di reati fiscali, valutari, societari e fallimentari. Anche la "Bozza di Relazione di accompagnamento" al provvedimento, tre pagine che oggi Repubblica può aggiungere ai documenti rivelati ieri, conferma le intenzioni di governo e maggioranza: "L'articolo 5 - dice la bozza di Relazione - regola gli effetti del rimpatrio. Il rimpatrio produce, nei limiti degli importi indicati nella dichiarazione riservata, la preclusione di ogni accertamento tributario e contributivo per i periodi d'imposta in corso fino al 31 dicembre 2007, per i quali non è ancora decorso il termine per l'azione di accertamento. Inoltre estingue le sanzioni amministrative e previdenziali ed opera come causa di non punibilità per i reati indicati nella lettera c)". Di quali reati parla la lettera c)? Ecco cosa dice il testo dell'emendamento: si esclude la punibilità "per i reati tributari di cui agli articoli 2,3,4,5,8,9,10, e 11 del decreto legislativo del 10 marzo 200, n.74; per i reati previsti dagli articoli 482,483,484,485,489,490,491-bis e 492 del codice penale, nonché i reati previsti dagli articoli 2621,2622,2626,2627,2628,2629, 2632,2634,2635 del Codice civile e degli articoli 216, 217,218,219,220,221,222, 223,224,225 e 226 della legge fallimentare". Codice alla mano, vale a dire tra l'altro falso in bilancio e bancarotta. Le indiscrezioni sulla bozza hanno provocato la rivolta delle opposizioni. "Tutti sanno che si sta lavorando a una sanatoria che nessun paese europeo concepirebbe neppure lontanamente", ha detto Pierluigi Bersani del Pd aggiungendo che "su questa strada si distrugge un paese, sia economicamente sia civilmente. Spero solo - ha concluso - che il comune senso del pudore trattenga il governo dal fare dei terremotati d'Abruzzo lo scudo umano dello scudo fiscale". Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ieri ha dedicato all'argomento un lungo articolo sul suo blog, intitolato "Riciclaggio di Stato": "E' in arrivo una nuova "legge porcata" - scrive Di Pietro - ammantata anche questa volta da un velo di umanità (come avvenne in occasione dell'indulto, formalmente per sovraffollamento delle carceri, in verità per evitarlo ai soliti noti). Ora la nuova porcata viene giustificata con la necessità di trovare i fondi per la ricostruzione dell'Abruzzo". "Riciclaggio di Stato - aggiunge Di Pietro - perché l'unico denaro depositato all'estero che finora non poteva e non può essere fatto rientrare in Italia è quello di provenienza illecita. Si avvantaggerebbero non solo mafiosi, camorristi e potenti della 'ndrangheta, ma anche i tanti furbetti del quartierino". Infine per l'Udc, Bruno Tabacci: "In una situazione di economia sommersa e illegale che genera posizioni all'estero questa era una misura ampiamente prevista: si tratta di un condono pesante con conseguenza sui reati fiscali, valutari, societari e fallimentari". (13 luglio 2009)
Quanto costa fare cassa di MASSIMO GIANNINI Come l'eroe di Stevenson, Giulio Tremonti vive due esistenze parallele. Di giorno il Dottor Jekill annuncia "mai più condoni" e scrive le 12 tavole della legge morale che deve dominare la finanza planetaria. Di notte Mister Hyde prepara uno scudo che consente agli evasori di rimpatriare capitali con un gigantesco salvacondotto tributario, penale e amministrativo. Qual è il vero volto del ministro dell'Economia? E qual è la valutazione etico-politica che questo governo dà dell'infedeltà fiscale dei suoi governati? Alla vigilia del varo delle norme sul rientro dei capitali esportati e detenuti all'estero la confusione regna sovrana e ogni dubbio è legittimo. C'è una sola, incontrovertibile certezza. Le bozze in circolazione. Ultima tra tutte quella anticipata ieri da Repubblica, sono uno scandaloso insulto allo Stato di diritto, alla civiltà giuridica e all'equità sociale. Le smentite di Via XX Settembre e Palazzo Chigi, per un verso confortano, per l'altro inquietano. Non basta negare l'esistenza di un testo "apocrifo", senza dire una sola parola chiara su cosa prevede l'originale. È noto da mesi che lo scudo fiscale al quale sta lavorando il governo contempla una forma, più o meno esplicita, di condono tombale. Per una ragione molto semplice: senza la cosiddetta "esclusione di punibilità" per gli illeciti tributari (come l'omessa dichiarazione o la dichiarazione fraudolenta) e per i reati penali (come il falso in bilancio o la bancarotta fraudolenta) l'operazione di rientro dei capitali esportati illegalmente rischia di rivelarsi un flop. Il bilancio pubblico piange: nei primi quattro mesi dell'anno le entrate tributarie sono crollate del 3,8%, pari a 4,3 miliardi di euro in meno rispetto al primo quadrimestre del 2008. Servono soldi, per contenere un deficit sempre più fuori controllo. I primi due scudi fiscali varati dal governo della Cdl nel triennio 2001-2003 sono un caso di scuola. Già allora non fu prevista alcuna forma di regolarizzazione fiscale. L'aliquota applicata ai capitali da far riemergere fu un obolo poco più che simbolico: il 2,5%. Risultato: rientrarono 43,2 miliardi di capitali, 29,8 furono regolarizzati ma rimasero all'estero e nelle casse dell'Erario finirono poco più di 2 miliardi. Ora, da quanto e trapelato in questi mesi, il governo ha obiettivi più ambiziosi. Si punta a un gettito potenziale di 5 miliardi, attraverso un marginale aumento delle aliquote (tra il 5 e il 7,5%). Ma per ottenere il bottino non basta l'inasprimento della fiche di rientro. Questo governo (che ha già smantellato norme anti-evasione come la tenuta dell'elenco clienti-fornitori e la tracciabilità dei pagamenti) deve garantire agli evasori anche un nuovo "premio di rischio". Se fai rientrare i capitali non solo non ti punisco perché li hai nascosti, ma ti premio mettendoti al riparo dai pericoli di futuri accertamenti con una sanatoria pregressa estesa non solo alle persone fisiche, ma anche a quelle giuridiche. Questo è lo schema, al di là delle smentite di rito. E qui sta l'ennesima "legge porcata", per usare il linguaggio ruvido ma efficace di Antonio Di Pietro. In questi anni altri paesi, dal Belgio all'Irlanda, hanno varato i loro scudi fiscali. Ma in Germania il governo tedesco ha fissato un'aliquota del 25%. E in Gran Bretagna il governo inglese ha obbligato i contribuenti che riportavano in patria i capitali a rendere nota al fisco la propria identità, esponendosi all'alea dei controlli. Il governo italiano non ha lo stesso coraggio. Fa l'esatto opposto. Con la faccia feroce finge di minacciare gli evasori, con la faccia tosta gli perdona tutti i peccati. Questo, per usare una vecchia formula cara al ministro dalla doppia identità, si chiama "Stato criminogeno". (13 luglio 2009)
Chi riporterà i soldi in Italia avrà anche una sanatoria per falso in bilancio e bancarotta Due aliquote per sanare i beni rientrati. Il provvedimento si estende fino al dicembre 2007 Ecco il nuovo scudo fiscale condono sui capitali che rientrano di ROBERTO PETRINI Ecco il nuovo scudo fiscale condono sui capitali che rientrano Giulio Tremonti ROMA - Colpo di spugna sui capitali all'estero e su molti reati societari e tributari. Sette commi, sei paginette dense di norme e riferimenti di legge: lo scudo fiscale-ter si appresta ad arrivare in Parlamento per mano dello stesso governo o, più probabilmente, ad opera di un deputato della maggioranza. La sostanza della bozza dell'emendamento al decreto anticrisi approntata dai tecnici dell'esecutivo, e di cui Repubblica è entrata in possesso, è quella di un condono generalizzato per chi ha costituito o esportato somme all'estero fino al 31 dicembre del 2007. La sanatoria prevede, per chi aderisce, l'"esclusione di punibilità" per una nutrita serie di reati penali di carattere economico: dal falso in bilancio, alla bancarotta fraudolenta, dall'emissione di fatture false a tutti i reati tributari. Per chi ha costituito fondi nero all'estero c'è l'opportunità di farla franca. Il "rimpatrio", come è intitolato il comma 2 dell'emendamento potrà avvenire entro il 31 dicembre di quest'anno, a partire da una data compatibile con l'approvazione del decreto, probabilmente il 1° agosto o il primo settembre. L'operazione potrà essere effettuata attraverso banche, intermediari finanziari, Poste e agenti di cambio e riguarderà "denaro e altre attività finanziarie". Doppio il binario che si potrà percorre per la regolarizzazione e doppia l'aliquota: il primo canale è il "rimpatrio con sottoscrizione di speciali titoli di debito", in pratica Bot, Cct, titoli di aziende controllate dallo Stato (come l'Enel o l'Eni) emessi in "serie speciale". Queste somme saranno vincolate per dieci anni e lo scudo dovrebbe costare il 5 per cento dell'importo dichiarato delle attività "rimpatriate". Il ricavato, come spiega il comma 3, con il vago sapore dell'alibi, è destinato alla "ricostruzione dei territori interessati al sisma del 6 aprile 2009". Il secondo meccanismo di rimpatrio è quello senza vincoli e costerà di più, molto probabilmente il 7-8 per cento delle attività finanziarie. Per accedere alla sanatoria i soggetti interessati dovranno presentare una "dichiarazione riservata" agli intermediari e questi rilasceranno agli interessati una copia della stessa. Ovvero lo "scudo". E sono proprio gli effetti dello "scudo" elencati nel comma 5 a definire al portata del provvedimento che si presenta come un vero e proprio condono non solo dei reati valutari ma anche di quelli fiscali, societari (come il falso in bilancio) e fallimentari (come la bancarotta fraudolenta). In primo luogo il comma "preclude nei confronti del dichiarante ogni accertamento tributario e contributivo per i periodi d'imposta per i quali non è ancora decorso il termine per l'azione di accertamento". In pratica, visto che la prescrizione per gli accertamenti tributari è di cinque anni, lo scudo garantirà una protezione da indagini fiscali dal 2004 al 2008. Ma la lista dei reati - tributari, societari e fallimentari - per i quali lo scudo consente di farla franca è lunga e piuttosto articolata. Il punto "c" del comma 5 "preclude la punibilità" per i reati tributari previsti dagli articoli 2-11 del decreto legislativo n.74 del 2000, ovvero tutto l'armamentario che va dall'omessa dichiarazione, all'emissione di fatture false, alla dichiarazione fraudolenta. Colpo di spugna anche sui reati societari, a partire dal celebre 2621 del Codice civile, che riguarda proprio il falso il bilancio, reato depotenziato, perché si può procedere solo per querela di parte, ma pur sempre passibile di una pena fino a 5 anni. Inoltre l'"esclusione di punibilità" riguarda tutta una serie di reati degli amministratori di una società, dalle manovre fraudolente sui titoli alla valutazione esagerata di conferimenti e acquisti. A corollario della sanatoria il colpo si spugna si estende anche ai reati della legge fallimentare, bancarotta fraudolenta inclusa. Chiudendo così il cerchio. (12 luglio 2009)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-07-13 Scudo fiscale, l'ultima 'truffa' della destra di Marco Ventimiglia "Si tratta di notizie prive di fondamento, totalmente false": da via XX Settembre, nonostante la giornata festiva, è partito ieri un fortissimo fuoco di sbarramento. Troppo delicato il tema, lo scudo fiscale prossimo venturo, per lasciare scivolare nel silenzio quanto riportato da"Repubblica" ed il Sole 24 Ore". Al ministero dell’Economia sono risultate particolarmente indigeste le anticipazioni della prima testata, con la descrizione nel dettaglio del provvedimento che nei prossimi giorni potrebbe materializzarsi in Parlamento, un incredibile regalo ai molti evasori che nel corso degli anni hanno portato illecitamente ingenti capitali all’estero e che adesso potrebbero vedersi offrire la totale impunità in cambio del rientro. In particolare, nell’articolo si parla di un condono fiscale disegnato su misura per coloro che riporteranno capitali nel nostro paese. In questo modo i magistrati non potrebbero procedere nemmeno in presenza di due reati finanziari della massima gravità come il falso in bilancio e la bancarotta. Quanto alla parte economica del provvedimento, sarebbero previste due aliquote per sanare il rientro dei beni: una più bassa (circa il 5%) per chi deciderà di investire nei titoli che finanziano la ricostruzione in Abruzzo, l’altra più alta (7-8%) ma senza vincoli. Il rimpatrio dei capitali dovrebbe invece avvenire attraverso una dichiarazione riservata da presentare agli intermediari (banche, Poste) entro il 31 dicembre 2009. La smentita di Giulio Tremonti, comedetto, è stata immediata, ma non per questo risolutiva. La presa di posizione del ministero dell’Economia, infatti, potrebbe rientrare in un gioco delle parti,comesi intuisce dall’articolo comparso sul "Sole", nel quale si spiega che il nuovo scudo fiscale (ne sono stati già varati due a partire dal 2001) potrebbe prendere la forma di un emendamento parlamentare, presentato cioè da componenti della maggioranza di centrodestra, al decreto sulla cosiddetta "manovra d’estate". "Fra ipotesi e smentite - ha commentato Pier Luigi Bersani -, il famoso scudo fiscale sta arrivando. Tutti sanno che si sta lavorando a una sanatoria che nessun paese europeo concepirebbe". Per il responsabile economico del partito democratico "i particolari li vedremo, ma qualcuno si ricorda che solo un anno fa il ministro Tremonti disse: "Adesso basta con i condoni"? In realtà il governo, convertito e riconvertito, sta preparando una nuova stagione di sanatorie. Ciò che arriva è solo l’antipasto; il condono infatti non è mai un fatto solo, è sempre una catena". Per Antonio Di Pietro, leader de l’Italia dei Valori, "il governo Berlusconi opera per l’illegalità, premiando gli evasori e i furbetti del quartierino. Il colpo di spugna che sta preparando sui capitali detenuti all’estero è una vergogna" 13 luglio 2009
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